Hanno scelto Pescara come tappa del loro passaggio lungo la costa adriatica. Per visitarla e per riparare il tandem, che dopo oltre settemila chilometri aveva bisogno di una messa a punto. Loro sono Luis Garcia Cuadri e Mercedes Vallejo Marquez, spagnoli che partiti da Siviglia lo scorso febbraio stanno percorrendo la costa mediterranea in tandem.
Questa mattina sono stati accolti in comune dal vice sindaco e assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli che li ha salutati a nome della città di Pescara e da Alessandro Ricci, curatore del progetto Borracce di poesia, versi dedicati alla bicicletta, che sta fornendo agli amici spagnoli ospitalità e supporto logistico.
“Abbiamo scelto di fermarci a Pescara – hanno commentato Luis e Mercedes – su suggerimento di Lello Sforza, dell’ufficio stampa Fiab-Federazione italiana amici della bicicletta -. Ci ha consigliato Pescara come punto di riferimento dove trovare un buon negozio di bici per le riparazioni necessarie e come città da vedere perchè ha una mobilità urbana in bicicletta in continua crescita. E in effetti siamo rimasti stupiti dalle tante bici incontrate”.
Lo stesso assessore Fiorilli, lo scorso marzo, è stato in missione istituzionale a Siviglia in occasione del Velocity, meeting internazionale dedicato al tema della mobilità in bici.
“Dopo aver pedalato per buona parte della costa italiana, siamo felici di avere scelto Pescara come nostra tappa. Abbiamo trovato negozi di bici specializzati in grado di rispondere alle nostre esigenze. Cosa non facile, visto che viaggiamo in tandem con tanto di carretto, per un peso complessivo di ‘bagagli’ di sessanta chili. Abbiamo avuto bisogno di cambiare la ruota posteriore e di fare una revisione generale del tandem”.
“Pescara è una città interessante, per certi aspetti con un’impronta europea. Per quanto riguarda il sistema di piste ciclabili ci auguriamo che venga presto realizzato un circuito con quelle già esistenti. Auguriamo alla città di vivere la stessa ‘rivoluzione’ urbana di Siviglia che ha cambiato completamente il suo assetto a favore della bici nel giro di cinque anni”.