Diciannovesima tappa
Al traguardo arriva esanime la gioia si esprime in lacrime un signore gli cede il passaggio non più gregario ma all’arrembaggio
Al traguardo arriva esanime la gioia si esprime in lacrime un signore gli cede il passaggio non più gregario ma all’arrembaggio
Dopo tappe piatte come tavole imponente arriva la salita finito il tempo delle favole altro colpo per chiuder la partita
Si mettono in posa i fenicotteri per le riprese dagli elicotteri con formazione di cuore in rosa al giro danno gioia festosa
Stretti i denti affannoso il petto sulla faccia una sola grande ruga chi pedala non solo per diletto scatta dal treno al momento della fuga
Chi ha voluto la bici pedala e schizza via come un bengala non prende passaggi in salita sennò questa storia è finita
Come il dio Vulcano col suo martello batte il ritmo delle pedalate rimbombano nel cuore e nel cervello colpi di bici e ruote forgiate
Quando sembra che sia tutto scritto morde il gruppo degli inseguitori sbuffano come furiosi tori sul traguardo stringe i denti fitto
La prova del Giro su strade bianche non è fatta per gambe stanche masticando polvere e fatica in gola sapore di cosa antica
Partenza col silenzio dei Bersaglieri c’è un uomo in meno rispetto a ieri nall’aria satura per lo sgomento il gruppo avanza compatto e lento
L’iride del Giro listato a lutto viene voglia di lasciare tutto verde e giallo ciclamino e rosa da oggi non son più la stessa cosa
Fatta di potenza e strategia la prima vittoria arriva in volata al fotofinish se ne vola via nell’esperienza della pedalata