Leggerezza estiva
Mare sole spiaggia e venticello che delizia i giorni senza l’ombrello mettici anche un giro in bicicletta e l’estate scorre lenta e senza fretta
Mare sole spiaggia e venticello che delizia i giorni senza l’ombrello mettici anche un giro in bicicletta e l’estate scorre lenta e senza fretta
Dieci anni sono tanti. Per un festival da sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, poi. Saranno migliaia di mail, telefonate, non poche notti insonni per chiudere il programma. Tante porte sbattute in faccia. Calcolatrice alla mano per verificare i conti. Voli prenotati al centesimo. L’accoglienza dei gruppi, la logistica e via dicendo. E, non
Temporale estivo, duplice scelta: scappare via a casa alla svelta o stare sulla sabbia con le birrette dimenticandosi delle biciclette
Anche di notte ci dànno le cicale colonna sonora lento pedale veloci formiche incolonnate neanche il tempo per due nuotate
Se una rondine non fa primavera come glorioso anticipo d’estate bici affilate nella rastrelliera sanno già di sabbia e patine salate
In macchina chiuso come una serranda ti perdi il profumo di lavanda del glicine non senti l’estate l’olfatto sbatte contro le inferriate
L’improvviso acquazzone d’estate di forno caldo profuma l’asfalto a onde su magliette bianche bagnate l’abbronzatura mette in risalto
Si fa fatica ad alzare la serranda con il caldo che chiamano Caronte ma sulla riviera al profumo di lavanda si va col sudore secco sulla fronte
Sembro un geco sul muro incollato del filo d’ombra seguo il binario a siluro sul lungomare trafficato parcheggiare per me non è un calvario
Nell’aria profumo di primavera slega la bici dalla ringhiera freno sellino gomme e controllo e pedalate a rotta di collo
Dai jeans un poco scesi s’intravede segno del costume sotto le fossette della schiena; beato sellino dove siede il sedere sussultorio delle biciclette