Ottava tappa
Il Giro ricorda i ciclisti caduti abbattuti domenica mattina maciullati sull’asfalto rinvenuti tritate anime senza tanti saluti
Il Giro ricorda i ciclisti caduti abbattuti domenica mattina maciullati sull’asfalto rinvenuti tritate anime senza tanti saluti
Quando sembra che sia tutto scritto morde il gruppo degli inseguitori sbuffano come furiosi tori sul traguardo stringe i denti fitto
L’ordine d’arrivo è Ventoso a testa bassa e briglia slegata nel nome il destino della volata lo scatto sai non ammette riposo
La prova del Giro su strade bianche non è fatta per gambe stanche masticando polvere e fatica in gola sapore di cosa antica
Risellate le bici con ardore a Sferracavallo il muro seleziona al Giro torna a colare sudore per la gara che di nuovo emoziona
Partenza col silenzio dei Bersaglieri c’è un uomo in meno rispetto a ieri nall’aria satura per lo sgomento il gruppo avanza compatto e lento
L’iride del Giro listato a lutto viene voglia di lasciare tutto verde e giallo ciclamino e rosa da oggi non son più la stessa cosa
Fatta di potenza e strategia la prima vittoria arriva in volata al fotofinish se ne vola via nell’esperienza della pedalata
Il nuovo Giro parte da Torino formiche atomiche in fila indiana senza mai staccare dal sellino in festa per l’Unità italiana
Muflone della domenica mattina oltre l’idea della pedalatina un solo rapido accenno col mento lo scatto esplode l’andamento lento
Le sacche di sangue alle frontiere del ciclismo attestano la morte: chi non pedala più e si fa le pere dai gendarmi segnato in triste sorte
La mia è dell’anno settantatre la mia l’ha portata persino Coppi ora sono stanco vai avanti te aspetta che m’aiuti coi rattoppi dedicata a L’Eroica cicloturistica d’epoca su strade bianche