Ottava tappa
Il Giro ricorda i ciclisti caduti abbattuti domenica mattina maciullati sull’asfalto rinvenuti tritate anime senza tanti saluti
Il Giro ricorda i ciclisti caduti abbattuti domenica mattina maciullati sull’asfalto rinvenuti tritate anime senza tanti saluti
Quando sembra che sia tutto scritto morde il gruppo degli inseguitori sbuffano come furiosi tori sul traguardo stringe i denti fitto
L’ordine d’arrivo è Ventoso a testa bassa e briglia slegata nel nome il destino della volata lo scatto sai non ammette riposo
La prova del Giro su strade bianche non è fatta per gambe stanche masticando polvere e fatica in gola sapore di cosa antica
Risellate le bici con ardore a Sferracavallo il muro seleziona al Giro torna a colare sudore per la gara che di nuovo emoziona
Partenza col silenzio dei Bersaglieri c’è un uomo in meno rispetto a ieri nall’aria satura per lo sgomento il gruppo avanza compatto e lento
L’iride del Giro listato a lutto viene voglia di lasciare tutto verde e giallo ciclamino e rosa da oggi non son più la stessa cosa
Fatta di potenza e strategia la prima vittoria arriva in volata al fotofinish se ne vola via nell’esperienza della pedalata
Il nuovo Giro parte da Torino formiche atomiche in fila indiana senza mai staccare dal sellino in festa per l’Unità italiana
Una voce dal web da Start, programma di Radio 1 Rai. Nella puntata del 21 maggio 2010 si parla di Borracce di poesia. Intervista di Francesco Mincone.
Scolorite le scritte sull’asfalto finiti scatti e borracce passate indurite le vene di basalto secco sudore di gambe drogate