È chiaro, l’asfalto si rifà a luglio passarci è da sciamano una prova e per le strade tutte in subbuglio sulla testa si cuociono le uova
Meccanismo magico il campanello libera la strada al suo passaggio col tocco del pittore sul pennello dell’arte del pedale dà un assaggio
Le api ritrovano le amiche ecco di nuovo lucertole al sole ruote fra sassi fiumi e formiche e margherite cui mancan le parole
Aspettando il sole come pesco sgranchisco piano i rami gelati speranzoso mi affaccio ed esco glissando code di vetri appannati
Il vetro fra le ruote che tartaglia il cristallo di neve sulla spalla per terra non c’è più la linea gialla ingoiate di gelo a mitraglia
Ancora la pioggia scende battente guardi il cielo non puoi farci niente gigantesche pozzanghere da guadare un po’ triste continui ad andare
La mia è dell’anno settantatre la mia l’ha portata persino Coppi ora sono stanco vai avanti te aspetta che m’aiuti coi rattoppi dedicata a L’Eroica cicloturistica d’epoca su strade bianche
Le autostrade un giorno saranno lunghe ciclabili a quattro corsie casello-casello pedaleranno amici nonnetti parenti e le zie
Sento pure gli sputi sull’asfalto con i copertoncini fini da corsa curvo come il Ponte di Rialto del traffico fuggo letale morsa
Al sole per asciugare le ossa dalla passata stagione piovosa lucertola immobile senza mossa abbandonato l’ufficio riposa
Sembrava rumore d’oltretomba come se fosse esplosa una bomba era solo copertone squarciato da questo e anche dall’altro lato
La poggio piano col paramanubrio ché non si graffi ché stia in equilibrio la guardo è tutta da aggiustare passo ore a starla a fissare