Me ne torno a casa piano piano ballo lento la strada liberata pursempre attento a quel tafano che mi sfiora con una sfrizionata
Cosa veda nella bici non lo so il cane abbaione sul polpaccio ma se va avanti ancora un po’ avrà sui denti il crac rotto del ghiaccio
Nella neve tutti imbacuccati i capelloni come i pelati col berretto calato sulle ciglia nel ghiaccio al profumo di vaniglia
È tornata di moda la bacchetta in nero opaco o color crema comoda seduta, dritta la schiena serpeggia con silenzio di saetta
Pur con tutte le buone intenzioni ma la pioggia scesa è davvero troppa il fango si mangia i cerchioni il pedale non gira e s’intoppa
Dai jeans un poco scesi s’intravede segno del costume sotto le fossette della schiena; beato sellino dove siede il sedere sussultorio delle biciclette
Col pedalò inizia l’allenamento al nuovo diluvio universale con anche un corso di salvamento mentre l’acqua inesorabile sale
Borracce di poesia su Radio 1 Rai
Una voce dal web da Start, programma di Radio 1 Rai. Nella puntata del 21 maggio 2010 si parla di Borracce di poesia. Intervista di Francesco Mincone.
Pozzanghere di sangue e lenzuola bianche a coprire corpi maciullati da motori; cerchiamo una parola per dire dove siamo arrivati
Il collo è caricato a molla l’aria dal naso dritta al cervello ogni scartata salta una zolla sulle chiappe a gobbe di cammello
Quando scopri che te l’hanno rubata è poco dire un tonfo al cuore vorresti di demoni un’armata che ti ridiano il suo odore
Assicurati telaio e l’anteriore l’altra catena è per la posteriore un lucchetto anche al sellino sta al palo come fosse bel golfino