Terza tappa
L’iride del Giro listato a lutto viene voglia di lasciare tutto verde e giallo ciclamino e rosa da oggi non son più la stessa cosa
L’iride del Giro listato a lutto viene voglia di lasciare tutto verde e giallo ciclamino e rosa da oggi non son più la stessa cosa
Fatta di potenza e strategia la prima vittoria arriva in volata al fotofinish se ne vola via nell’esperienza della pedalata
Se con la pioggia escon le lumache domenica mattina come amache raggi di sole cullano il ciclista sul manubrio piegata la rivista
Quando in città nevica polline s’inerpica sulle sopracciglia repente il cielo si fa grandine allora mulini a tutta briglia
La amo così senza alcun orpello sarà pesante come un cancello ma nel tempo non mi ha mai tradito tra me e lei non mettere il dito
Intermittenti e catarifrangenti mi lampeggiano persino i denti le luci sul casco e sul cerchione eppure mica frena quel coglione
Scatto del feroce alligatore palude incrostata dell’incrocio serra la mascelle il radiatore il polpaccio ti riduce come mocio
Apro le braccia e prendo il volo mille miglia lontano dal suolo la pedalata è a tutto tondo rimbomba il cuore giù nel profondo
Non devo dimostrare un bel niente tantomeno andare controcorrente per me è idea di contemporaneità e senso vero di grande libertà
Bravo nuotatore fra le corsie con la bici invento nuove vie volto la testa e prendo il respiro questo mezzo più di altri ammiro
La dinamo – classe di cosa antica – di luce un fiato fievole respira: “Rischiarare la via implica fatica” riflette il gatto nero che ti ammira
Creando anelli e giro perfetto città serie l’hanno in considerazione ridisegnano il loro assetto con coscienza e grande dedizione