Apro le braccia e prendo il volo mille miglia lontano dal suolo la pedalata è a tutto tondo rimbomba il cuore giù nel profondo
Non devo dimostrare un bel niente tantomeno andare controcorrente per me è idea di contemporaneità e senso vero di grande libertà
Bravo nuotatore fra le corsie con la bici invento nuove vie volto la testa e prendo il respiro questo mezzo più di altri ammiro
La dinamo – classe di cosa antica – di luce un fiato fievole respira: “Rischiarare la via implica fatica” riflette il gatto nero che ti ammira
Creando anelli e giro perfetto città serie l’hanno in considerazione ridisegnano il loro assetto con coscienza e grande dedizione
Me ne torno a casa piano piano ballo lento la strada liberata pursempre attento a quel tafano che mi sfiora con una sfrizionata
Cosa veda nella bici non lo so il cane abbaione sul polpaccio ma se va avanti ancora un po’ avrà sui denti il crac rotto del ghiaccio
Nella neve tutti imbacuccati i capelloni come i pelati col berretto calato sulle ciglia nel ghiaccio al profumo di vaniglia
È tornata di moda la bacchetta in nero opaco o color crema comoda seduta, dritta la schiena serpeggia con silenzio di saetta
Pur con tutte le buone intenzioni ma la pioggia scesa è davvero troppa il fango si mangia i cerchioni il pedale non gira e s’intoppa
Dai jeans un poco scesi s’intravede segno del costume sotto le fossette della schiena; beato sellino dove siede il sedere sussultorio delle biciclette
Col pedalò inizia l’allenamento al nuovo diluvio universale con anche un corso di salvamento mentre l’acqua inesorabile sale