Diciottesima tappa
Su strada bagnata o asciutta in salita e discesa come saetta l’acceleratore spinto a tutta perfetti flash dalla motocicletta Dedicata alle moto di ripresa
Su strada bagnata o asciutta in salita e discesa come saetta l’acceleratore spinto a tutta perfetti flash dalla motocicletta Dedicata alle moto di ripresa
La tensione si sente all’arrivo chissà se ci passo o lo schivo stringe ancora parte la manata urla con la faccia abbacinata
Dirà il tempo se è vero matador ancora va implacabile Contador via il meccanico per la sportellata meglio dedicarsi alla pedalata
A decisione ormai presa tolta all’ultimo la discesa per la salita è tutta l’attenzione fra ali di folla l’acclamazione
Dopo tappe piatte come tavole imponente arriva la salita finito il tempo delle favole altro colpo per chiuder la partita
Si mettono in posa i fenicotteri per le riprese dagli elicotteri con formazione di cuore in rosa al giro danno gioia festosa
Stretti i denti affannoso il petto sulla faccia una sola grande ruga chi pedala non solo per diletto scatta dal treno al momento della fuga
Chi ha voluto la bici pedala e schizza via come un bengala non prende passaggi in salita sennò questa storia è finita
Alberto Fiorin, curatore della rubrica Facciamo il giro prima su Repubblica.it, passando per Pescara ha incontrato le Borracce di poesia. Qui la cronaca della piacevole chiacchierata.
Come un film dato in anteprima del Giro svela storie e personaggi a Fiorin è dedicata questa rima pedalata in rosa ciclamino e raggi Dedicata ad Alberto Fiorin, curatore della rubrica Facciamo il Giro prima su Repubblica.it
Come il dio Vulcano col suo martello batte il ritmo delle pedalate rimbombano nel cuore e nel cervello colpi di bici e ruote forgiate
Il Giro ricorda i ciclisti caduti abbattuti domenica mattina maciullati sull’asfalto rinvenuti tritate anime senza tanti saluti