Pescara, 21 settembre 2013

c.a
Mauro Di Dalmazio
Assessorato Sviluppo del Turismo, ambiente, energia e politiche legislative
Regione Abruzzo

Guerino Testa
Presidente della Provincia di Pescara

Berardino Fiorilli
Assessorato alla Mobilità
Comune di Pescara

Antonio Blasioli
Consigliere comunale
Comune di Pescara

Lettera aperta di Borracce di poesia
“Oltre le correnti politiche, oltre gli eventi singoli. Lavorare concretamente per una mobilità nuova, con lungimiranza politica, dimostrando senso di contemporaneità. Le positive ricadute economiche e di immagine sono certe e inconfutabili”.

Gentilissimi rappresentanti delle istituzioni regionali, provinciali e comunali, sono Alessandro Ricci, ideatore e curatore del progetto Borracce di poesia-La bici per il verso giusto. Ci conosciamo per collaborazioni passate legate al tema bici o meno, o per incontri recenti in occasione della presentazione di Bike to coast, salto i convenevoli e vado al sodo.

Sono appena rientrato da Vienna. Sono stato invitato al Radkult Festival (Festival della cultura della bicicletta) per una lettura delle mie poesie dedicate alle avventure e disavventure del ciclista urbano, lettura fatta per la prima volta in inglese. Mi sono trovato nella capitale austriaca per la seconda volta in pochi mesi, dopo la vittoria dei Cycling Visionaries Awards, a giugno. Lì ho partecipato per un’intera settimana ad incontri, workshop, eventi, momenti di intrattenimento, tutti legati alla bici, alla mobilità nuova, all’intermodalità, organizzati nell’ambito del convegno annuale del Velo-City. Lo stesso assessore alla Mobilità del comune di Pescara, Berardino Fiorilli, ne conosce l’importanza, avendo assistito ad alcuni giorni di convegno.

Ecco, sia a giugno sia ora mi è stato più volte chiesto dalle persone incontrate, provenienti da davvero tutto il mondo: “Se scrivi poesie dedicate alla bici vuol dire che nella tua regione, nella tua città, c’è una buona cultura sul tema bici”. Non ho potuto certo rispondere di sì, ma ho illustrato con piacere i progetti realizzati e quelli previsti. Dal Ponte del Mare (elogiato da tutti per la sua estetica e innovazione, con commenti di meraviglia, non ritenendo possibile la presenza di un simile manufatto “in una città del centro-sud Italia” come da tutti è considerata Pescara, dove vivo); poi la ciclabile sul lungomare, con il nuovo tratto sud paragonato a Valencia; il Ponte di Ferro, con qualcuno che ha detto “sembra Berlino”; e ancora l’idea della ciclabile sul lungofiume, con l’altro ponte ciclopedonale (ne esistono tre a Pescara, chi lo sa, chi li usa davvero? Vengono manutenuti regolarmente? Sono sicuri?); poi, il Bike to coast: ho fatto vedere, ad esempio, le foto della costa dei trabocchi, lì dicono: “Che aspettate? Arriviamo! Pedalare con il mare di lato, stupendo!”. E poi, il clima: a Vienna è già inverno pieno, ma si va tranquillamente in bici (e la stessa si può caricare sulla metro). Quando dico che da noi, alle prime piogge, gran parte delle bici scompare dalle strade, rimangono abbastanza meravigliati (ma questo è un tema del futuro, forse, ora c’è da concentrarsi sul presente).

Ho visto lo scambio di lettere fra il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa e il consigliere comunale Antonio Blasioli, con relativo invito ad una pedalata congiunta per visionare e commentare le criticità della ciclabile sul lungofiume: bene, mi auguro che avvenga quanto prima e che porti davvero ad una risoluzione definitiva delle criticità presenti, prima fra tutte la sicurezza di chi sceglie di pedalare lì (come fatto nell’ultimo tratto con il tracciato “rialzato”). Sarei felice di unirmi alla pedalata. Poi, la giornata “Chiuso per bici” che prevede la chiusura al traffico veicolare della riviera adriatica da Martinsicuro a San Salvo per far posto alle bici e per presentare il Bike to coast. Non ci sarò per impegni già presi al concomitante Padova expo Bike: auguro di cuore non solo la buona riuscita dell’evento, ma che la giornata sia d’esempio per far capire quanto sia importante dare spazio alla mobilità nuova, a bici, pedoni e intermodalità concreta e ragionata. Andando quindi oltre l’evento singolo (per quanto importante), continuando a lavorare dopo. Senza dimenticare che questa in corso è la European Mobility Week, settimana europea della mobilità.

La nostra regione, la città di Pescara dove vivo e lavoro saranno davvero dei posti “contemporanei” quando la smetteranno di paragonarsi ad altri luoghi del mondo per spiegare cosa hanno in cantiere. Per quanto lusinghieri, lasciamo perdere i commenti riportati sopra: non saremo mai Berlino, Barcellona, Valencia o Los Angeles. Ma abbiamo molto da dire e da fare. Il mio invito è a concentrarsi sul presente, superando le singole correnti politiche e a lavorare concretamente insieme per un sistema ciclabile coordinato e che dia realmente la possibilità di muoversi dentro e fuori città su tracciati curati e sicuri. Fossi in voi, mi butterei a capofitto in questa cosa, dimostrando anche “lungimiranza politica”, senso di contemporaneità. Sperimentando anche, ad esempio, soluzioni innovative, come a Vienna: corridoi ciclabili da percorrere in senso inverso rispetto a quello delle auto, le bici così sono più visibili e quando una macchina esce dal parcheggio la vede di fronte. E c’è molto da dire e da fare per una comunicazione dedicata alla “convivenza” sulle strade fra macchine, pedoni e bici (anche a Vienna non sono tutte rose e fiori e lo “scontro” fra pedoni e bici è quotidiano, seppur ridotto rispetto a quanto avviene da noi: trovo questa cosa irritante, fastidiosa e non più accettabile. Evolviamoci!).

Insomma, le idee sono tantissime. C’è da lavorare e da investire concretamente: le ricadute economiche e di immagine sono certe e inconfutabili. Sapete, ad esempio che, secondo un recente studio della European Cyclists’ Federation (Fonte: bikeitalia.it): “L’utilizzo della bicicletta genererebbe ogni anno 200 miliardi di euro, una cifra pari al PIL della Danimarca. Di questa cifra, oltre la metà (110 miliardi di euro) dipende dal risparmio in termini sanitari derivanti dalla riduzione dell’incidentalità stradale. Oltre all’aspetto sanitario, lo studio entra nel merito del risparmio generato dalla riduzione della congestione all’interno delle città, stimata attorno ai 24 miliardi di euro. Un ulteriore risparmio generato dall’uso della bicicletta deriverebbe ovviamente anche dal mancato uso del petrolio. Il risparmio generato dalla riduzione dell’inquinamento ambientale e acustico è invece stimato in una cifra complessiva di poco superiore al miliardo di euro. Al di là di indurre al risparmio economico, però, l’uso della bicicletta è anche in grado di generare crescita economica, come evidenzia il caso del settore cicloturismo che ogni anno in Europa smuove 44 miliardi di euro, 12 dei quali solamente in Germania. Lo studio presentato dalla Federazione dei Ciclisti Europei non fa quindi che confermare ulteriori studi realizzati in passato sulla materia che potremmo definire bikenomics (bike + economics): l’ultima edizione del Bicycle Account pubblicata dalla città di Copenhagen aveva infatti individuato come ogni km pedalato generasse un beneficio di 0,16 euro per la società, mentre a ogni km percorso in automobile corrispondesse un danno pari a 0,10 euro”.

Quando partecipo ad eventi come quello di Vienna, nella biografia, faccio scrivere con piacere: “Abruzzo, Pescara, Italia”. Facciamo che al prossimo evento avrò progetti concreti da presentare e illustrare? Buon lavoro a tutti, dunque. E un saluto agli amici di Pescara Bici, con le congratulazioni per il lavoro fatto lo scorso 19 settembre per il “Day-By(ke)-Day” al lavoro in bicicletta. Per la cronaca: a Pescara, in due ore, dalle dalle 7.30 alle 9.30, registrato il passaggio di tremila ciclisti.

Cordiali saluti, con i migliori auguri di buon lavoro,
Alessandro Ricci

 

 

 

 

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