Il Giro d’Italia lo vorrei vedere così, sempre. Questa è dedicata a chi pedala con coscienza (che sappiamo che ogni tanto salta fuori una schifezza). Ma soprattutto a chi fa il tifo da casa, comodamente seduto in poltrona.

Stretti i denti affannoso il petto
sulla faccia una sola grande ruga
chi pedala non solo per diletto
scatta dal treno al momento della fuga

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