Nello scorrere lento del traffico di lumaca che mangia una lattuga chiudendo gli occhi al vento artico la testa si ritira come tartaruga
Un veliero, da bordo strada salpo, smanio tra il bus e il marciapiede: suv rosso non avrai il mio scalpo, viro lo scoglio che vedetta vede
Il vetro fra le ruote che tartaglia il cristallo di neve sulla spalla per terra non c’è più la linea gialla ingoiate di gelo a mitraglia
Ancora la pioggia scende battente guardi il cielo non puoi farci niente gigantesche pozzanghere da guadare un po’ triste continui ad andare
La mia è dell’anno settantatre la mia l’ha portata persino Coppi ora sono stanco vai avanti te aspetta che m’aiuti coi rattoppi dedicata a L’Eroica cicloturistica d’epoca su strade bianche
Il sellino cigola sembra un letto metalliche molle nel movimento imitano l’alba l’abbraccio stretto in lenzuola e respirare lento
Bici abbandonate alla stazione non le guarda più neanche il facchino senza ruota freno carter padrone campanello catena né sellino
Le pedalate di sera l’estate con la camicia aperta sul cuore battute scherzi sguardi e risate e fianco a fianco sboccia l’amore
L’improvviso acquazzone d’estate di forno caldo profuma l’asfalto a onde su magliette bianche bagnate l’abbronzatura mette in risalto
Intasata circolazione viaria con il movimento del tornio l’aria accarezza tiepida i polpacci via finalmente le scarpe coi lacci
Le autostrade un giorno saranno lunghe ciclabili a quattro corsie casello-casello pedaleranno amici nonnetti parenti e le zie
Sento pure gli sputi sull’asfalto con i copertoncini fini da corsa curvo come il Ponte di Rialto del traffico fuggo letale morsa