Mentre la nazione è “nella morsa del gelo” come raccontano le cronache, Borracce di poesia ha provato a vivere la città imbiancata in bicicletta. Ecco il racconto in rima, con dieci nuove quartine dedicate al tema.
Sai che sono simile alla neve
che la città trasforma in lieve
anche adesso la pedalo silenziosa
nel bianco che imperterrito si posa
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In effetti il freddo fende le guance
come fossero punzecchi di lance
ma vuoi mettere il silenzio intorno
e nel petto bollore d’altoforno
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Per la strada dal ghiaccio abbrustolita
pare sia comparso un eremita
o addirittura un appestato
dicono mentre mi sorpassa il cingolato
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C’è uno in spiaggia in sci da fondo
un altro sulle ciaspole saltella
in compagnia pedalo furibondo
sbloccando la gelata pedivella
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La nazione intera in emergenza
blocco di strade stazioni e porti
eppure in strada ho aderenza
e stabilità di casseforti
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Additato come un invasato
accusato di esser sciroccato
per me rimane cosa normale
e non certo scelta occasionale
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Certo non c’è sale sulla ciclabile
di fronte un muro inaffrontabile
inesorabile resto impalato
e di lato un poco abboccato
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Ghiaccio croccante sul battistrada
granelli di freddo e nebbia rada
una pausa si impone sai dal sellino
per polenta fagioli e un bel grappino
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Spacchetti fra le righe delle nocche
sul manubrio freddo stretto a flipper
raccontano d’inverni filastrocche
con il sorriso fisso dello skipper
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Con la neve è arte sopraffina:
quando le guance quasi più non sento
trapassando umida nebbiolina
nel bavero crespo insacco il mento
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