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La città raccontata con la prospettiva del ciclista urbano. Un accompagnamento poetico che ne descrive la scoperta in sella, evidenziando le sue caratteristiche e peculiarità. Dopo la prima fase del progetto, nato da
un’idea di Borracce di poesia e reso possibile grazie all’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, ecco gli stalli per bici decorati con rime inedite, scritte per l’occasione.

Il primo step è stato quello di lasciare sulle bici legate ai nuovi stalli, durante le festività natalizie, delle targhette ognuna con una rima diversa, tutte a tema bicicletta. Ora si è passati alla seconda fase che vede,
appunto, le rime decorare gli stessi stalli.

Tutte rime inedite, scritte dal curatore del progetto Borracce di poesia e dedicate appunto alla città di Pescara. Le rime – quartine nello specifico – riflettono le caratteristiche della scrittura di Borracce di
poesia e aggiungono punti di vista sulla città vista dal sellino. Fra storia, enogastronomia, architetture, fermenti culturali e commerciali, la riviera e il mare, i ponti ciclabili, gli eventi, il fiume, una Pescara
diversa. “Un inno alla bicicletta e alla sostenibilità” commenta Giovanni Di Iacovo, assessore alla cultura del Comune di Pescara.

Ecco allora – per fare alcuni esempi – “il sinuoso saliscendi dei suoi ponti”, la riviera da attraversare “a colpi di pedale”, le giornate di nebbia quando “al mare il nautofono ulula dal molo”, la “città di mare e di attraversamenti/di passaggio e di grandi fermenti”. Una dedica speciale da parte di Borracce di poesia alla città di Pescara, proprio nel momento in cui sono in corso diversi progetti che mirano a migliorare la ciclabilità, le connessioni fra i vari tratti di piste ciclabili e progetti di intermodalità. Anche con momenti di protesta e opposizione, che hanno dell’assurdo.

Qui le rime che si trovano sugli stalli:

La cultura è catena di trasmissione
con denti di corona la città morde
ingranaggio di ruota del pignone
sui pedali scatta oltre il monocorde

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Lungo la riviera a colpi di pedale
un’altra prospettiva ho sulla Pescara
dal ciclista nuovo a quello abituale
nel cuore batte ritmo di fanfara

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Il sinuoso saliscendi dei suoi ponti
ne scandisce la scoperta in bicicletta
e sibilando in trionfi di tramonti
intera s’attraversa con fare di saetta

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Sudando come fosse verso altezze folli
azzardo una salita diretta sopra i colli
e sfrenato poi mi butto a capofitto
attento in curva a non andare dritto

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Per i più è una città senza storia
che fatica a tenere una memoria
di certo avanza molto baldanzosa
e in bici poi in maniera fragorosa

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La città di nebbia oggi è coperta
fosforescente ciclista pedala allerta
si guarda intorno non è mai solo
al mare il nautofono ulula dal molo

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Commerciale certo nonché alternativa
scorre la città riflessa nella riva
sui segreti custoditi sotto il fiume
sopra lei balla spingendo sul volume

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Città di mare e di attraversamenti
di passaggio e di grandi fermenti
per accarezzarla l’ideale è sul sellino
spensierati sotto un cielo adamantino

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A tavola porta terra e mare
da scoprire in giornate a pedalare
sapori fino a quel suo dolce famoso
con colata in cioccolato portentoso

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Città fatta tutta a modo suo
leggera a tratti col tocco di un duo
e poi all’improvviso scatenata
e di nuovo ancora torna abbottonata

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Giorno dopo giorno un grande evento
piazza piena e allegria di carovana
c’è energia per pedalare controvento
è la città dell’emozione urbana
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Un giro ancora anche in pineta
riserva con aria di vita segreta
dove la vegetazione dunale
suggerisce la rima con pedale

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Bravo nuotatore fra le corsie
in bici in città scopro nuove vie
apro le braccia e prendo il volo
mille miglia lontano dal suolo

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Mare sole spiaggia e venticello
delizia dei giorni senza l’ombrello
e con un bel giro in bicicletta
la città si fa lenta e senza fretta

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Dalle parti della stazione passo
e dall’allegria sul cuore cala un sasso
sul muro i segni dei bombardamenti
e gli scatti si fanno allora lenti

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